A cosa serve Google Tag Manager?
Che cos'è? Vantaggi e costi spiegati per esseri umani
Spiegare ad un profano a cosa serve il Tag Manager non è facile, soprattutto quando pure dalla spiegazione di Wikipedia non si capisce niente. Tuttavia, grazie al mio lavoro ho imparato a spiegare ai miei clienti “umani” (che non sono nati imparati) di che cosa si tratta e a che cosa serve in concreto.
Spiegazione semplice per NON informatici
Detto in modo molto semplice, il Google Tag Manager serve a liberare chi si occupa di marketing dagli informatici. Questa libertà permette ai marketer di compiere delle operazioni molto strategiche e di accedere a delle informazioni molto importanti relativamente al proprio sito (ti farò degli esempi nei paragrafi successivi).
Generalmente parlando, il “team” o la persona che si occupa di marketing potrebbe avere la necessità (o il desiderio) di compiere determinate operazioni sul sito aziendale. Per esempio, se vuole sapere quanti utenti schiacciano un bottone con il mouse, tradizionalmente doveva rivolgersi a degli informatici (oppure alla web agency) per inserire del codice nel sito. Questo comporta inevitabilmente una perdita di tempo e soldi, che spesso si traduce in un macello allucinante culminante nel nulla più assoluto. Tutto il controllo e la conoscenza del sito rimane di regola nelle mani degli informatici. Il team di marketing ci rinuncia e se ne scappa via con la coda tra le gambe. Il Tag Manager serve a risolvere questo problema, dando maggiore libertà a chi si occupa di marketing.
Cani e gatti devono stare separati
Esistono pregiudizi tra informatici e marketer. Gli informatici pensano che i marketer siano stupidi, invece i marketer pensano che gli informatici vivano nel loro mondo di tag e siano inutili nelle cose pratiche. Spesso un pregiudizio è una semplificazione (abbastanza approssimativa) della realtà. Fatta questa considerazione filosofica (e importante) possiamo procedere con una spiegazione concreta.
Tag Manager = Libertà
Chiarito che il Google Tag Manager serve a rendere chi si occupa di marketing indipendente dagli informatici (oltre che a risparmiare molti soldi), vediamo con degli esempi questa libertà cosa permette di fare.
Capire cosa fanno gli utenti sul sito
È possibile osservare il comportamento degli utenti in modo molto preciso. Ad esempio, potrebbe interessare sapere quanti utenti cliccano questo link. Senza il Tag Manager servirebbe un informatico che possa accedere al sito ed inserire del codice senza combinare casini. Con il Tag Manager invece si può fare la stessa cosa risparmiando un sacco di tempo. A volte può interessare sapere se una pagina commerciale del nostro sito viene letta per davvero. Per esempio, qual’è la percentuale di utenti che scorre questo articolo fino a questa riga? Senza il Tag Manager, ci vorrebbe uno sviluppatore che conosce bene questo sito e di cui mi possa fidare per accedere al “motore” e aggiungere diverse righe di codice incomprensibili. Forse un giorno mi dimenticherò che queste righe di codice esistono. Forse questo sviluppatore combinerà qualche casino. Forse perderò un sacco di tempo e soldi per misurare una cosa così semplice. Con il Tag Manager non occorre niente di tutto ciò. Questi sono solo due esempi ma le possibilità sono praticamente infinite.
Capire da quale canale di acquisizione provengono gli utenti che “comprano” o ci “contattano”
Di norma, gli utenti che scoprono dell’esistenza di un sito provengono da qualche parte. A volte fanno una ricerca su Google, a volte cliccano su un annuncio a pagamento, altre volte provengono da un altro sito che ci ha linkato. Supponiamo che io voglia sapere da dove provengono coloro che mi inviano una richiesta di preventivo e quali pagine del mio sito hanno visitato prima di inviare una richiesta. Con Tag Manager posso farlo senza dover modificare il codice del sito. Potrei scoprire ad esempio che la pubblicità a pagamento non mi sta servendo a niente e che sto buttando via soldi ogni mese. Ho compiuto studi simili per molti clienti e so per esperienza che sono molto utili.
Fare degli “esperimenti” e vedere se le vendite migliorano
Supponiamo che tu sia una società di assicurazioni automobilistiche. Vuoi sapere se vende di più scrivere i prezzi in rosso o in arancione. Con Tag Manager puoi integrare dei servizi gratuiti che ti permettono di fare un esperimento e di scoprirlo. L’esempio dei prezzi in rosso o in arancione è solo per darti un’idea (banale), ma se proprio vuoi saperlo si possono fare anche esperimenti legati al testo, alle immagini o addirittura alla struttura intera di una pagina.
Chiedere feedback agli utenti
Esistono delle integrazioni con servizi gratuiti che permettono di inserire dei box nel proprio sito per chiedere ai propri utenti come si trovano e cosa vorrebbero migliorare.
Integrare il proprio sito con dei servizi che possono tornare molto utili
Abbiamo fatto già riferimento delle “oscure” integrazioni nei paragrafi sopra. Ebbene, grazie al Tag Manager è possibile integrare con il proprio sito dei servizi esterni che possono essere molto utili, senza bisogno di essere degli informatici. Per esempio, uno dei più diffusi servizi che viene “collegato” ad un sito tramite Tag Manager è il famosissimo Google Analytics, ma ne esistono molti altri, probabilmente decine di migliaia, ognuno con scopi diversi.
Inserire degli elementi senza toccare il codice direttamente nel sito
Supponiamo che il team di marketing voglia inserire una immagine promozionale all’interno del sito, in un punto specifico. Con Tag Manager si può fare senza coinvolgere gli informatici. Si possono anche inserire bottoni, link, modificare paragrafi, moduli da compilare e così via.
Aumentare la sicurezza del sito, tenendo i non tecnici lontani dalle cose tecniche
Se da una parte il Tag Manager offre libertà a chi si occupa di marketing, esso permette anche di fare in modo che chi si occupa di marketing se ne stia al suo posto senza combinare guai, proprio perché non avrà più bisogno di fare interventi diretti sul codice di un sito. Inoltre, grazie a Tag Manager, tutte le modifiche sono facilmente reversibili. Gli sviluppatori potranno fare il loro lavoro indisturbati, chi si occupa di marketing invece potrà fare tutti i monitoraggi possibili ed immaginabili, e molte altre cose, in modo indipendente e senza rischiare nulla a livello infrastrutturale.